A CACCIA DI METEORITI
Le principali tecniche di ricerca
Possiamo riassumere le tecniche di ricerca delle meteoriti in tre grandi settori: cadute, trovate e desertiche.
Nel caso in cui una meteorite venga vista cadere da alcuni testimoni, o meglio ancora venga ripresa da telecamere è abbastanza facile raggiungere il luogo di caduta per raccogliere quanti più campioni possibili.
Potrebbe anche accadere che le meteoriti cadano in un centro abitato, in questo fortunato frangente alcuni campioni possono "piovere" direttamente in salotto o nel vialetto di casa.
Esiste una rete di telecamere, spesso di proprietà di associazioni o comuni cittadini curiosi, che monitora in continuazione il cielo in modo da registrare con precisione ogni bolide. Dall’analisi dei filmanti di almeno tre postazioni è possibile calcolare la zona dove la meteorite è caduta. I frammenti si disperdono all’interno di un’area detta ellisse di caduta (in gergo: strewnfield), che può essere calcolata con relativa precisione.
Molte meteoriti nel corso della storia sono state trovate in maniera del tutto fortuita, talvolta durante lavori di scavo, operazioni agricole o nel corso di ricerche dalle finalità del tutto diverse (petrolio, funghi o prospetti geologigi).
Come ricordato nei capitoli precedenti è piuttosto raro che cada una singola meteorite, quindi oltre al campione trovato fortuitamente il terreno potrebbe celarne molti altri. In questo caso possono essere approntate sistematiche campagne di ricerca.
Esiste una rete di telecamere, spesso di proprietà di associazioni o comuni cittadini curiosi, che monitora in continuazione il cielo in modo da registrare con precisione ogni bolide. Dall’analisi dei filmanti di almeno tre postazioni è possibile calcolare la zona dove la meteorite è caduta. I frammenti si disperdono all’interno di un’area detta ellisse di caduta (in gergo: strewnfield), che può essere calcolata con relativa precisione.
Molte meteoriti nel corso della storia sono state trovate in maniera del tutto fortuita, talvolta durante lavori di scavo, operazioni agricole o nel corso di ricerche dalle finalità del tutto diverse (petrolio, funghi o prospetti geologigi).
Come ricordato nei capitoli precedenti è piuttosto raro che cada una singola meteorite, quindi oltre al campione trovato fortuitamente il terreno potrebbe celarne molti altri. In questo caso possono essere approntate sistematiche campagne di ricerca.
Dal momento che la maggior parte delle meteoriti contiene ferro il sistema migliore per trovarle è quello di utilizzare dei metal detector, si sfrutta quindi il metallo contenuto
nelle meteoriti per riuscire a scovarle nel terreno, anche ad un paio di metri di profondità.
Dalla metà degli anni novanta i grandi deserti, specialmente quello del Sahara o dell’Oman si sono rivelati essere delle vere e proprie miniere a cielo aperto. Migliaia di scure meteoriti appoggiate sul fondo chiaro del deserto non aspettavano altro che di essere raccolte. Decine di cercatori a bordo di vetture 4x4, armati di molta pazienza hanno percorso a velocità moderata centinaia di chilometri nelle sconfinate distese ghiaiose delle zone più inospitali del pianeta, pronti a raccogliere qualsiasi oggetto dalla natura diversa rispetto alle rocce circostanti. Quello che il deserto può restituire è sempre una sopresa, generalmente vengono trovate comuni condriti ordinarie, ma talvota assistiti dalla fortuna ci si può imbattere in classificazioni molto rare e pregiate.
Già dai primi anni '70 l’Antartide si è dimostrata una riserva sterminata di meteoriti, in queste zone la ricerca risulta incredibilmente semplice e fruttuosa, ovviamente però raggiungere queste zone è estremamente costoso e le condizioni climatiche sono comprensibilmente proibitive. Le distese ghiacciate vengono percorse dai ricercatori a bordo di motoslitte, qualsiasi oggetto adagiato sul ghiaccio è per forza di cose una meteorite!
Dalla metà degli anni novanta i grandi deserti, specialmente quello del Sahara o dell’Oman si sono rivelati essere delle vere e proprie miniere a cielo aperto. Migliaia di scure meteoriti appoggiate sul fondo chiaro del deserto non aspettavano altro che di essere raccolte. Decine di cercatori a bordo di vetture 4x4, armati di molta pazienza hanno percorso a velocità moderata centinaia di chilometri nelle sconfinate distese ghiaiose delle zone più inospitali del pianeta, pronti a raccogliere qualsiasi oggetto dalla natura diversa rispetto alle rocce circostanti. Quello che il deserto può restituire è sempre una sopresa, generalmente vengono trovate comuni condriti ordinarie, ma talvota assistiti dalla fortuna ci si può imbattere in classificazioni molto rare e pregiate.
Già dai primi anni '70 l’Antartide si è dimostrata una riserva sterminata di meteoriti, in queste zone la ricerca risulta incredibilmente semplice e fruttuosa, ovviamente però raggiungere queste zone è estremamente costoso e le condizioni climatiche sono comprensibilmente proibitive. Le distese ghiacciate vengono percorse dai ricercatori a bordo di motoslitte, qualsiasi oggetto adagiato sul ghiaccio è per forza di cose una meteorite!