A CACCIA DI METEORITI


Le principali tecniche di ricerca

Il 30 aprile 2011 nel villaggio di Sołtmany nel nord della Polonia, una meteorite di poco più di 1kg sfondò la parte esterna del tetto di un'abitazione, spaccandosi poi in due pezzi a causa dell'impatto contro la soglia di cemento della porta d'ingresso. I proprietari della fattoria richiamati dal forte trambusto la trovarono immediatamente.

Fonte: wiki.meteoritica.pl

Possiamo riassumere le tecniche di ricerca delle meteoriti in tre grandi settori: cadute, trovate e desertiche. Nel caso in cui una meteorite venga vista cadere da alcuni testimoni, o meglio ancora venga ripresa da telecamere è abbastanza facile raggiungere il luogo di caduta per raccogliere quanti più campioni possibili. Potrebbe anche accadere che le meteoriti cadano in un centro abitato, in questo fortunato frangente alcuni campioni possono "piovere" direttamente in salotto o nel vialetto di casa.
Esiste una rete di telecamere, spesso di proprietà di associazioni o comuni cittadini curiosi, che monitora in continuazione il cielo in modo da registrare con precisione ogni bolide. Dall’analisi dei filmanti di almeno tre postazioni è possibile calcolare la zona dove la meteorite è caduta. I frammenti si disperdono all’interno di un’area detta ellisse di caduta (in gergo: strewnfield), che può essere calcolata con relativa precisione.
Molte meteoriti nel corso della storia sono state trovate in maniera del tutto fortuita, talvolta durante lavori di scavo, operazioni agricole o nel corso di ricerche dalle finalità del tutto diverse (petrolio, funghi o prospetti geologigi).
Come ricordato nei capitoli precedenti è piuttosto raro che cada una singola meteorite, quindi oltre al campione trovato fortuitamente il terreno potrebbe celarne molti altri. In questo caso possono essere approntate sistematiche campagne di ricerca.
 
Dal momento che la maggior parte delle meteoriti contiene ferro il sistema migliore per trovarle è quello di utilizzare dei metal detector, si sfrutta quindi il metallo contenuto nelle meteoriti per riuscire a scovarle nel terreno, anche ad un paio di metri di profondità.
Dalla metà degli anni novanta i grandi deserti, specialmente quello del Sahara o dell’Oman si sono rivelati essere delle vere e proprie miniere a cielo aperto. Migliaia di scure meteoriti appoggiate sul fondo chiaro del deserto non aspettavano altro che di essere raccolte. Decine di cercatori a bordo di vetture 4x4, armati di molta pazienza hanno percorso a velocità moderata centinaia di chilometri nelle sconfinate distese ghiaiose delle zone più inospitali del pianeta, pronti a raccogliere qualsiasi oggetto dalla natura diversa rispetto alle rocce circostanti. Quello che il deserto può restituire è sempre una sopresa, generalmente vengono trovate comuni condriti ordinarie, ma talvota assistiti dalla fortuna ci si può imbattere in classificazioni molto rare e pregiate.
Già dai primi anni '70 l’Antartide si è dimostrata una riserva sterminata di meteoriti, in queste zone la ricerca risulta incredibilmente semplice e fruttuosa, ovviamente però raggiungere queste zone è estremamente costoso e le condizioni climatiche sono comprensibilmente proibitive. Le distese ghiacciate vengono percorse dai ricercatori a bordo di motoslitte, qualsiasi oggetto adagiato sul ghiaccio è per forza di cose una meteorite!

In questa immagine è evidenziato l’ellisse di caduta della meteorite Bassikounou, cadde in Mauritania il 16 ottobre 2006 e ne vennero raccolti 29.56kg.

Fonte: Svend Buhl (niger-meteorite-recon.de)

 

Una camera allsky, questo sistema di ripresa è dotato di speciali obiettivi chiamati fish-eye in grado di riprendere con un'unico scatto l'intero cielo. Questi dispositivi vengono utilizzati per monitorare l'eventuale caduta di meteoriti. Quello proposto in fotografia è un modello commerciale, ottimi risultati si possono ottenere anche con economiche soluzioni artigianali.

Fonte: alcor-system.com

Questa immagine mostra uno scatto ottenuto con una camera allsky, tutto il cielo è inquadrato, lungo i bordi possiamo vedere l'orizzonte. Nello scatto risultano evidenti la Via Lattea e due brillanti meteore.

Fonte: H. Mikuz, Crni Vrh Observatory

 

In questa fotografia vediamo due dei più fortunati ed attivi cercatori di meteoriti statunitensi (a sinistra Geoff Notkin, a destra Steve Arnold), al loro fianco una pallasite da 104kg appena estratta dal terreno (Brenham, Kansas USA). In primo piano vediamo gli inseparabili strumenti di lavoro: i metal detector.

Fonte: aerolite.org

Una meteorite appena trovata nel deserto del Sudan (Almahata Sitta, caduta il 7 ottobre 2008), la scura crosta di fusione risalta molto bene sul chiaro fondo ghiaioso.
In gergo questo genere di fotografie vengono definite "in situ".

Fonte: NASA

 

La ricerca di meteoriti in Antartide è svolta da vari enti in base ad un trattato internazionale, nessun privato fino ad ora si è avventurato alla ricerca di meteoriti nelle regioni polari. Ogni oggetto raccolto viene fotografato accanto ad uno strumento che consente di risalire, grazie ad un codice, a tutti i dati relativi al ritrovamento. Il dispositivo riporta inoltre una scala in centimetri per avere sempre un riferimento a proposito delle dimensioni del campione.

Fonte: NASA