ALCUNE CONDRITI FAMOSE

Erano le 07.05 dell’8 febbraio 1969 quando un corpo roccioso della dimensione di un'automobile, viaggiando a circa 58.000km/h, esplose disseminando al suolo migliaia di frammenti.
L'oggetto proveniente da sud-ovest attraversando l'atmosfera generò un brillante bolide che illuminò il cielo per centinaia di chilometri. In seguito all'esplosione i frammenti si dispersero su una vasta porzione di territorio, circa 8 x 50km, nei pressi del villaggio di Pueblito de Allende, nello stato messicano di Chihuahua. La regione prevalentemente desertica, pianeggiante e con scarsa vegetazione permise di raccogliere già poco dopo la caduta centinaia di frammenti, con masse variabili da un grammo fino a 110kg, occasionalmente qualche piccolo frammento viene ancora trovato. Si stima che in totale siano state raccolte fra le 2 e le 3 tonnellate di campioni, anche se alcune fonti parlano addirittura di una massa complessiva forse superiore alle 5ton.
Quella di Allende è senza dubbio la caduta di meteoriti di natura carbonacea più generosa mai registrata, nonchè tra le principali cadute di meteoriti rocciose.
La grandissima quantità di materiale disponibile e la sua ampia diffusione fra enti di ricerca in tutto il mondo rende la Allende la meteorite più studiata della storia. Gli approfonditi studi, che anche al giorno d'oggi si susseguono, hanno permesso di conoscere a fondo la natura di questa meteorite, svelando peculiarità che la rendono a tutti gli effetti una delle meteoriti più interessanti dal punto di vista scientifico.
Per saperne di più clicca qui: "Le condriti carbonacee - Le meteoriti Allende e Murchison".

Alle 09:22 del 15 febbraio 2013 gli abitanti della regione Russa di Chelyabinsk furono inermi spettatori della potenza della natura e intimoriti testimoni della minaccia rappresentata dagli oggetti celesti.
Un oggetto roccioso del peso stimato di 12.000-13.000 tonnellate e della dimensione di 17-20 metri attraversò l’atmosfera terrestre ad una velocità di 19.16km/s, cioè circa 69.000km/h, a causa di questa elevatissima velocità e dell’impatto contro l’atmosfera l’oggetto esplose ad una quota di 29.7km dando origine ad un super bolide. L’energia liberata dal fenomeno è stata stimata in 500 chilotoni, cioè 20-30 volte l’energia liberata dalla detonazione della bomba atomica di Hiroshima. I testimoni descrivono il fenomeno addirittura più brillante del Sole e raccontano di aver percepito sulla pelle un intenso calore.
Sono disponibili decine di filmati della caduta, ripresi dalle dashboard cameras e dalle telecamere per il controllo del traffico, che la rendendono in assoluto la più documentata. Dall'analisi dei filmati si è potuto inoltre ricostruire con ottima precisione la traiettoria di caduta dell'oggetto, ma sopratutto la sua orbita attorno al Sole, capendo così che si trattava di un asteroide appartenente alla famiglia Apollo.
Il violento spostamento d’aria dovuto all’esplosione generò un’onda d’urto che si propagò per tutta la regione danneggiando 7200 edifici in 6 diverse città, si stima che oltre 200.000 metri quadrati di finestre e vetrate vennero frantumate, le schegge cadendo degli edifici ferirono circa 1500 persone.
Le ricerche di campioni si concentrarono da subito attorno al lago Chebarkul, dove venne rinvenuto nel giaccio un foro circolare del diametro di 6 metri dovuto alla caduta del campione di dimensioni maggiori. Nelle settimane successive alla caduta in una vasta regione a circa 40km a sud di Chelyabinsk, attorno ai villaggi di Pervomaiskoe, Deputatsky e Yemanzhelinka, si cominciarono a trovare i primi campioni di meteorite, frammenti staccatisi dell’oggetto principale in seguito all’esplosione in alta quota. Bisognerà invece attendere fino al 16 ottobre del 2013 prima che, dopo alcune settimane di intenso lavoro, venga recuperato dal fondo del lago il campione principale, del peso di 654kg.
Si stima che siano stati rinvenuti migliaia di campioni con masse comprese fra il mezzo grammo e circa 24kg, cioè con dimensioni da pochi millimetri fino a circa 20cm.
L’abbondante neve al suolo ha attutito l’impatto delle meteoriti contro il terreno, molti dei campioni infatti non presentano alcun segno di frattura, la loro crosta di fusione è completa, fresca e scurissima. Le analisi svolte sui campioni hanno permesso di capire che si tratta di condriti ordinarie di tipo LL5.

Nell’autunno/inverno del 2007 vennero raccolti circa 100kg di meteoriti nella regione desertica dell’Erg Chech a nord di Taoudenni, nel distretto di Timbuktu, in Mali.
I nomadi Tuareg raccontano che verso i primi giorni di luglio del 2007 videro cadere una moltitudine di pietre, dopo che una grande nube di polvere solcò il cielo ed dopo aver udito anche a grande distanza boati ed esplosioni, tuttavia non fu avvistato alcun bolide.
Il signor Ouled Bleila fu il primo a trovare delle meteoriti di questa caduta, ma sfortunatamente morì in un incidente d'auto proprio mentre stava tornando da una spedizione di ricerca.
Stando ai racconti dei nomadi che raggiunsero il sito di caduta nel settembre del 2007, le meteoriti erano disperse al suolo su una superficie di oltre 20km che si estendeva in direzione nord-est. I più piccoli campioni raccolti pesavano poco più di un grammo, mentre il più grande circa 17,8kg.

Attorno al 2000 i nomadi cercatori di meteoriti del deserto sahariano hanno casualmente scoperto una zona in cui, in una remota epoca, caddero migliaia e migliaia di meteoriti, che in seguito si rivelarono appartenere alla medesima caduta. Si stima che siano stati raccolti campioni con pesi da un grammo fino ad oltre i 20kg per un totale di quasi 2 tonnellate di materiale. Molte di queste pietre sono state classificate con altri nomi, ed al contrario alcune meteoriti del tutto diverse sono state vendute come NWA869. Tuttavia le vere NWA869 presentano delle caratteristiche superficiali ed un aspetto interiore piuttosto facili da riconoscere, che consentono anche ad una rapida analisi ad occhio nudo di distinguerle da altre meteoriti, limitando quindi eventuali confusioni. L'ampia e disordinata diffusione dei campioni rende del tutto impossibile stime ed indagini accurate.

La meteorite Tafassasset fu trovata nel deserto del Ténéré il 14 febbraio del 2000 da Bernard Dejonghe. Vennero rinvenute venti pietre all’inizio del 2000 ed altre sei nel marzo del 2001 per un totale di 114kg, i due campioni più grandi pesavano circa 30kg ciascuno.
Questa meteorite ha una matrice rocciosa, composta per lo più da olivina e da una piccola quantità di plagioclasio, al suo interno troviamo minuti grani rotondeggianti composti da metallo e minerali metallici.
Vari campioni sono stati sottoposti a numerose e sofisticate analisi che hanno permesso di capire che i frammenti caduti sulla Terra sono stati staccati dal corpo celeste progenitore circa 45 milioni di anni fa. I dati raccolti tuttavia contrastano tra loro, infatti questa meteorite presenta caratteristiche tipiche di vari gruppi di meteoriti piuttosto diversi tra loro: condriti carbonacee di tipo Renazzo (condriti CR), acondriti primitive e acondriti di tipo Brachina. Inoltre le condriti di tipo CR generalmente presentano numerose ed evidenti condrule, mentre nella Tafassasset è possibile vedere solamente ciò che ne rimane attraverso immagini al microscopio elettronico.
Si ipotizza quindi che il corpo progenitore si sia originato nella stessa porzione del Sistema Solare da dove provengono le CR, ma successivamente deve aver sperimentato processi termici che ne hanno modificato l'originaria natura.
Le anomalie rilevate nelle analisi impongono di classificare la Tafassasset come una condrite carbonacea di tipo Renazzo anomala, CR-an.