LE CURIOSITÀ METEORITICHE
Le meteoriti nella storia
In questo antico documento è riportata un’illustrazione che ritrae la caduta della meteorite di Ensisheim, avvenuta la mattina del 7 novembre 1492.
Fonte: wikipedia.org
Molte culture primitive riconoscevano l'origine celeste delle meteoriti, tuttavia secondo gli scienziati del Rinascimento ciò era frutto di mere superstizioni, si trovavano d'accordo infatti con le antiche credenze Aristoteliche, sostenendo l'origine assolutamente terrestre dei campioni. Nel medioevo il cielo era considerato immutabile ed eterno, non potendo cambiare, nulla poteva provenirci, tantomeno cadervici. L'unico che nel lontano passato intuì la reale origine di questi oggetti fu Diogene di Apollonia, vissuto nel 5° secolo a.C., suggerì che le meteoriti potessero avere un’origine cosmica, un’idea brillante che però venne dimenticata per oltre 2 millenni. Pur essendosi verificate nel corso dei secoli decine di cadute di meteoriti, ad alcune delle quali assistettero centinaia di testimoni, gli scienziati si ostinarono a rifiutare l'origine celeste di questi oggetti, bisognerà attendere la metà dell'800 prima che la comunità scientifica accetti la realtà dei fatti.
Il 7 novembre 1492, una condrite oridnaria del peso di 130kg cadde nei pressi della cittadina di Ensisheim in Alsazia. L'imperatore di Germania Massimiliano passò nei pressi del villaggio poche settimane dopo la caduta e colse l'occasione per dichiarare che la meteorite era un segno della collera divina per la guerra che i francesi stavano facendo al Sacro Romano Impero. Pur essendoci testimonianze circa cadute di meteoriti antecedenti, questo evento è tradizionalmente considerato come il primo in assoluto. L'anacronismo di questa credenza è legato al fatto che la caduta di Ensisheim venne documentata da svariate fonti, addirittura un imperatore se ne interessò, ma sopratutto questa meteorite fu la prima ad essere studiata con una certa scientificità. Nei tre secoli a venire le testimonianze di cadute aumentarono notevolmente fino a quando cominciò a diffondersi l’idea che questi oggetti potessero davvero cadere dal cielo, ma non dallo spazio, si pensava infatti che magari fossero strani prodotti delle nuvole.
Nel 1794 Ernst Friedrich Chladni sostenne che delle pietre potessero effettivamente cadere dal cielo e che questi fenomeni erano da associarsi ai bolidi. Grazie alle centinaia di racconti di testimoni oculari, molti scienziati cominciarono lentamente a condividere queste rivoluzionarie teorie. Chladni però faceva un ulteriore passo avanti, concludendo addirittura che tali oggetti non potessero che provenire dallo spazio! Per questa affermazione venne messo in ridicolo ed in seguito ignorato.
Il 26 aprile 1803, oltre 3000 pietre caddero a L'Aigle (Francia), questo fenomeno venne intensamente studiato ed ampiamente documentato tanto che anche l’Académie Royale des Sciences cominciò ad accettare il fatto che delle rocce potessero provenire dallo spazio.
Ernst Florens Friedrich Chladni (Wittenberg, 30 novembre 1756 – Breslavia, 3 aprile 1827)
Nel 1794 pubblicò un libro nel quale esponeva la sua teoria circa l'origine cosmica delle pietre cadute dal cielo. Il titolo era Über den Ursprung der von Pallas gefundenen und anderer ihr ähnlicher Eisenmassen
und über einige damit in Verbindung stehende Naturerscheinungen (Sull'origine del ferro di Pallas e di altri similari e su alcuni fenomeni naturali associati).
Questa teoria, della quale Chladni è stato il primo a scrivere, all’inizio fu molto criticata, ma da tempo lo scienziato è unanimamente considerato uno dei pionieri della ricerca scientifica sulle meteoriti,
nonché il padre della meteoritica, la scienza che si occupa di questi oggetti.
Fonte: wikipedia.org
La meteorite Nogata caduta il 19 maggio del 861 d.C. in Giappone, è la meteorite più antica della quale si conservi ancora del materiale, dal momento della caduta è conservata nel locale santuario shintoista. In questa immagine due bambini la stanno ammirando durante una processione.
Fonte: jdc-meteorite.e-monsite.com
In questa immagine vediamo l'estremità di una zanna di narvalo (un cetaceo diffuso nei mari attorno al Polo Nord) sulla quale è stata applicata una punta metallica così da realizzare una lancia o un arpione. Questo utensile venne costruito dagli Inuit della Groenlandia utilizzando il metallo ricavato dalla meteorite Ahnighito, conosciuta modernamente con il nome di Cape York.
Fonte: wikipedia.org