LE METEORITI PROVENIENTI DAI
PICCOLI OGGETTI DEL SISTEMA SOLARE
Le condriti
In queste particolari micro-fotografie sono ritratte delle condrule, appaiono di forma rotondeggiate con intricate strutture al loro interno, frutto del processo di cristallizzazione dei minerali.
Fonte: JMD (jm-derochette.be)
Simili immagini sono ottenute tramite tecniche molto complicate, il campione deve essere incollato su un vetrino e opportunamente lavorato fino a portarne lo spessore ad appena tre centesimi di millimetro! Le fotografie vengono poi realizzate tramite particolari tecniche di ripresa e sofisticati microscopi.
Fonte: JMD (jm-derochette.be)
Abbiamo già parlato a lungo dei grossi oggetti differenziati, tuttavia i piccoli corpi rocciosi, che non hanno mai subito un processo di differenziazione, sono molti più numerosi e per certi aspetti notevolmente più interessanti. La loro particolarità è legata al fatto che dal tempo della loro formazione non hanno mai subito importanti alterazioni, né meccaniche né termiche. Quindi la loro composizione chimica rispecchia fedelmente quella della nebulosa dalla quale ha avuto origine il Sistema Solare. Va inoltre sottolineato che non avendo subito alcun processo di differenziazione sono composte sia da roccia che da metallo, quest'ultimo presente in alcuni casi in notevole quantità. La presenza di elementi ferrosi rende queste meteoriti suscettibili all'attrazione di un magnete, talvolta anche in maniera piuttosto violenta.
I fenomeni legati all’ ”accensione” del Sole modificarono la composizione chimica della nebulosa, in seguito i minerali presenti si aggregarono dando origine ai corpi celesti progenitori delle condriti. Questi cambiamenti interessarono in maniera diversa varie zone della nube, questo spiega le differenze riscontrate tra le tipologie di condriti, da qui hanno origine le classi nelle quali sono state suddivise.
Il nome condriti deriva dalla parola "condri", cioè sferule di minerali rocciosi con dimensioni millimetriche, praticolarmente abbondanti in questo tipo di meteoriti. L’origine delle condrule ad oggi è incerta, tuttavia si sa che le sostanze che le compongono subirono un rapido riscaldamento che le portò a fusione nell’arco di pochi minuti. Questo processo fu seguito da un raffreddamento avvenuto nel giro di qualche ora. Ad oggi non è del tutto chiaro quale possa essere stata la fonte di calore che originò le condrule e nemmeno l’ambiente chimico-fisico all’interno del quale questo processo avvenne. Le condrule vennero poi incorporate all'interno di una matrice rocciosa composta da minerali probabilmente derivati direttamente dalla polvere presente nella nebulosa.
Nella prima immagine proposta si possono chiaramente individuare decine di condrule disseminate all'interno della matrice rocciosa di una tipica condrite.
Nella seconda immagine invece si può notare come, durante la formazione della crosta di fusione una condrula di generose dimensioni sia stata "sradicata" dalla matrice rocciosa, lasciando una cavità di forma sferica.
In queste particolari micro-fotografie sono ritratte delle condrule, appaiono di forma rotondeggiate con intricate strutture al loro interno, frutto del processo di cristallizzazione dei minerali.
Fonte: JMD (jm-derochette.be)
Simili immagini sono ottenute tramite tecniche molto complicate, il campione deve essere incollato su un vetrino e opportunamente lavorato fino a portarne lo spessore ad appena tre centesimi di millimetro! Le fotografie vengono poi realizzate tramite particolari tecniche di ripresa e sofisticati microscopi.
Fonte: JMD (jm-derochette.be)
Nome: | Bjurböle |
Classificazione: | Condrite Ordinaria L/LL4 |
Peso: | 17.49 |
Massa conosciuta: | 330kg |
Provenienza: | Finlandia |
Caduta: | 12 marzo 1899 |
Collezione: | MegaMeteorite.com |