IL SISTEMA SOLARE
I pianeti nani
Nel 1930 venne scoperto Plutone, per oltre 75anni è stato considerato il nono pianeta del Sistema Solare. A causa dell’enorme lontananza e della ridotta dimensione si capì solamente molti anni dopo che si trattava di un oggetto ben diverso sia dai pianeti che dagli asteroidi.
Negli ultimi vent’anni nuovi strumenti ed innovative tecniche di ricerca hanno permesso di “esplorare” remotissime regioni del Sistema Solare, dove sono stati scoperti molti oggetti con caratteristiche simili a quelle di Plutone. Possiamo immaginare questi oggetti come delle vie di mezzo fra i pianeti rocciosi e gli asteroidi, più piccoli dei pianeti ma con una forma simile (sferoidali), però molto più grandi degli asteroidi.
Queste scoperte resero necessario introdurre una nuova categoria di oggetti celesti che permettesse di caratterizzarle. Dopo lunghe controversie ed accesi dibattiti nel 2006 gli astronomi idearono il termine “pianeta nano”. A dispetto di quanto suggerisce il nome questi oggetti non si differenziano dai pianeti per questioni legate alla dimensione, non sono necessariamente più piccoli di un pianeta, anzi non è stato posto alcun limite alle loro dimensioni. Un oggetto celeste è definito pianeta nano se è di forma sferoidale e se con la sua forza di gravità influisce su altri oggetti di dimensioni simili, oltre che sulle sue eventuali lune. Volendo fare un esempio concreto pensiamo al nostro pianeta e a Plutone. La Terra è considerata un pianeta perché influisce gravitazionalmente solo sulla Luna. Plutone è considerato invece un pianeta nano perchè influisce sulle sue cinque lune e su una moltitudine di asteroidi di dimensioni ragguardevoli nelle sue vicinanze. Attualmente a livello internazionale sono riconosciuti cinque pianeti nani, in ordine di distanza dal Sole: Cerere, Plutone, Haumea, Makemake ed Eris.
In tempi molto recenti sono state scoperte lune attorno ai pianeti nani, ad esempio Haumea ne possiede due. Moltissimi altri oggetti, ad oggi considerati asteroidi, vengono continuamente studiati per capirne la reale natura. Negli anni a venire ci si devono aspettare nuovi accesi dibattiti sull’argomento e molto probabilmente la lista dei pianeti nani si allungherà.
Negli ultimi vent’anni nuovi strumenti ed innovative tecniche di ricerca hanno permesso di “esplorare” remotissime regioni del Sistema Solare, dove sono stati scoperti molti oggetti con caratteristiche simili a quelle di Plutone. Possiamo immaginare questi oggetti come delle vie di mezzo fra i pianeti rocciosi e gli asteroidi, più piccoli dei pianeti ma con una forma simile (sferoidali), però molto più grandi degli asteroidi.
Queste scoperte resero necessario introdurre una nuova categoria di oggetti celesti che permettesse di caratterizzarle. Dopo lunghe controversie ed accesi dibattiti nel 2006 gli astronomi idearono il termine “pianeta nano”. A dispetto di quanto suggerisce il nome questi oggetti non si differenziano dai pianeti per questioni legate alla dimensione, non sono necessariamente più piccoli di un pianeta, anzi non è stato posto alcun limite alle loro dimensioni. Un oggetto celeste è definito pianeta nano se è di forma sferoidale e se con la sua forza di gravità influisce su altri oggetti di dimensioni simili, oltre che sulle sue eventuali lune. Volendo fare un esempio concreto pensiamo al nostro pianeta e a Plutone. La Terra è considerata un pianeta perché influisce gravitazionalmente solo sulla Luna. Plutone è considerato invece un pianeta nano perchè influisce sulle sue cinque lune e su una moltitudine di asteroidi di dimensioni ragguardevoli nelle sue vicinanze. Attualmente a livello internazionale sono riconosciuti cinque pianeti nani, in ordine di distanza dal Sole: Cerere, Plutone, Haumea, Makemake ed Eris.
In tempi molto recenti sono state scoperte lune attorno ai pianeti nani, ad esempio Haumea ne possiede due. Moltissimi altri oggetti, ad oggi considerati asteroidi, vengono continuamente studiati per capirne la reale natura. Negli anni a venire ci si devono aspettare nuovi accesi dibattiti sull’argomento e molto probabilmente la lista dei pianeti nani si allungherà.